Genetica del tumore della mammella

Testi di Vittoria Miserocchi (Breast Unit Cottolengo – Torino)

Ereditarietà e familiarità: due concetti distinti

È importante premettere che familiarità ed ereditarietà non sono sinonimi.

La familiarità indica una maggior incidenza di una determinata malattia nella propria famiglia e può derivare da fattori diversi come quelli ambientali, comportamentali oppure anche da difetti genetici ancora sconosciuti. Nel caso invece dell’ereditarietà, l’aumentata incidenza di una malattia nella propria famiglia è espressione di un difetto genetico che può, anche se non obbligatoriamente, essere trasmesso alle generazioni successive.

Che cosa intendiamo con ereditarietà del tumore mammario?

  1. I tumori ereditari della mammella rappresentano il 5-10% di tutti i tumori mammari.

    In questi casi vi sono dei geni che possono presentare una variante genetica ereditaria che predispone allo sviluppo della malattia e che possono essere trasmessi nelle generazioni successive. Ad oggi, sono note alcune sindromi genetiche rare che predispongono alla malattia ma la forma genetica più importante e relativamente più frequente è quella associata alle varianti dei geni BRCA1 e BRCA2.

Cosa sono i geni BRCA?

I geni BRCA1 e BRCA2 sono geni che regolano la proliferazione delle cellule e producono proteine che aiutano la riparazione del DNA danneggiato, sono quindi geni che ci proteggono dallo sviluppo di anomalie delle cellule. Ereditare uno di questi geni mutati significa che si eredita la suscettibilità allo sviluppo del tumore e non il tumore in sé. Tale rischio, rispetto alle non portatrici delle mutazioni, è approssimativamente del 65% nelle pazienti BRCA1 positive e del 55% nelle BRCA2 positive. Queste mutazioni si associano inoltre a un rischio aumentato di sviluppo di tumore ovarico (circa il 59% per BRCA1 e 16% per BRCA2) oltre che a un rischio di sviluppare anche un tumore mammario controlaterale soprattutto per BRCA1 mutato.

Quando viene richiesto un counseling genetico?

In caso di familiarità o di forte sospetto di un tumore ereditario, può essere richiesta una consulenza genetica direttamente da uno specialista della Breast Unit (radiologo, chirurgo senologo, oncologo) oppure dal ginecologo o dal medico di medicina generale.

Nei casi selezionati secondo le linee guida, la consulenza genetica rientra nell’offerta del Sistema Sanitario Nazionale.

In cosa consiste la consulenza genetica?

Attraverso la consulenza genetica, il genetista, ossia lo specialista in Genetica Medica, si occupa di valutare se il paziente e i suoi familiari hanno un rischio più elevato di sviluppare il tumore rispetto a quello della popolazione generale. I pazienti vengono adeguatamente informati circa tutte le opzioni, dei possibili risultati del test e delle possibili implicazioni quali le procedure di prevenzione attive (come per esempio ovariectomia e/o mastectomia profilattica) e degli screening specifici a seconda del rischio del singolo individuo, ciò affinché possano prendere in piena libertà e consapevolezza la decisione di sottoporsi al test.

Come si effettua un test genetico?

Attraverso un prelievo di sangue si va alla ricerca delle varianti dei geni BRCA 1 e 2 nel DNA costituzionale di sangue periferico. La sua esecuzione è affidata a Laboratori certificati.