Mammografia ed altri esami

Testi del Dr. Davide Bosco (Breast Unit Cottolengo – Torino)

La mammografia

In ambito senologico, l’esame cardine nell’individuazione del tumore alla mammella è rappresentato dalla mammografia: questo tipo di esame prevede l’utilizzo delle radiazioni ionizzanti che attraversano la mammella sottoposta a compressione al fine di individuare eventuali lesioni.

La mammografia trova indicazione nelle donne con età maggiore di 40 anni o maggiore di 35 in caso di importante familiarità. Discorso a parte va fatto invece per le donne in giovane età: prima dei 40 anni infatti l’esame che viene utilizzato in prima battuta è l’ecografia mammaria, da preferire in quanto in seni giovani e densi l’esame mammografico presenta una bassa sensibilità.

La mammografia presenta però dei limiti che in questo caso sono rappresentati dalla densità mammaria, per cui questo tipo di indagine dovrebbe essere completata preferibilmente dalla visita senologica e dall’ecografia mammaria.

La visita senologica

La visita senologica consiste nell’ispezione della regione mammaria per rilevare eventuali alterazioni della cute o del complesso areola-capezzolo, la palpazione delle mammelle e dei cavi ascellari per individuare addensamenti o noduli e la spremitura del capezzolo per identificare eventuali secrezioni.

L'ecografia mammaria

L’ecografia mammaria, mediante ultrasuoni, permette di diagnosticare alcune lesioni non altrimenti visibili al solo esame mammografico, specie nei casi di elevata densità della mammella.

La risonanza magnetica

Un ulteriore esame molto sensibile, ma che viene utilizzato solo in seguito a precise indicazioni, e per questo definito di II livello, è la Risonanza Magnetica: questa indagine, per mezzo di un campo magnetico e dell’infusione del mezzo di contrasto, permette di individuare alcune lesioni non rilevabili dai predetti esami di I livello e si utilizza prevalentemente nelle Pazienti con tumore della mammella già diagnosticato (come stadiazione pre-operatoria), in casi dubbi alla mammografia/ecografia e per la valutazione delle protesi mammarie.

L'agobiopsia

Qualora, al termine del percorso diagnostico mediante tecniche di imaging radiologico, dovesse persistere un reperto a carattere sospetto, trova indicazione la verifica dello stesso mediante agobiopsia: questa viene effettuata mediante guida ecografica o mammografica e permette di avere una risposta “istologica” o “citologica” del reperto attraverso l’analisi di piccoli frustoli prelevati dalla lesione.